top of page
La logica nella Divina Commedia
Sono molti gli autori che si sono espressi a proposito della presenza e della tipologia della logica utilizzata da Dante nella Divina Commedia.
La "logica" di Dante non è matematica, ma si tratta di esercizio retorico, intelligenza, cultura, chiarezza di idee; nel modo di dire comune, in effetti, questa è la "logica".
È bene porre attenzione a quell'aspetto della logica, in Dante, che si può pensare appartenere a tutta quella serie di riflessioni che, hanno portato piano piano all'algebra di Boole, anche attraverso i logici medievali, regalando al mondo la logica matematica così come oggi è intesa.”
Logica: Chi siamo

Si tratta della vicenda di Guido da Montefeltro, convinto a peccare gravemente dal papa Bonifacio VIII.
Lo sventurato frate francescano Guido, ex grande condottiero, narra a Dante la sua tragedia. Il papa lo convince al tradimento ma lo rassicura, assolvendolo in anticipo. Guido si lascia persuadere, pecca, e poi, anni dopo, muore.
A quel punto lo stesso Francesco d’Assisi lo va a prelevare per portarlo con sè in Paradiso, quando appare un "nero cherubino".
L'aggettivo finale "loico" sembra essere un invito da parte di Dante a verificare che il nero cherubino abbia ragione e a non fidarsi dell'apparente evidenza.
Dunque, si svolge una lotta tra Francesco d'Assisi (il fondatore dell'ordine, un santo, addirittura) e uno qualunque dei "neri cherubini" e la lotta è a suon di logica.
E quel nero cherubino trionfa, trasportandosi la sua preda “giù all’Inferno in virtù di un ragionamento schiacciante che lascia il povero Francesco con tanto di naso."
Logica: Chi siamo
E’ possibile argomentare che il nero cherubino ha ragione anche con un adeguato e semplice sillogismo.
“Assolver non si può chi non si pente”
significa che:
“Ogni assolto è un pentito”;
in linguaggio di insiemi, se A è l’insieme degli assolti (validamente) e P quello dei pentiti, allora A è contenuto in P.

Logica: Benvenuto
Invece:
“Né pentere e volere insieme puossi”
significa che:
“Nessun pentito è peccatore volontario”;
Pertanto abbiamo che l'insieme P è contenuto nel complementare dell’insieme dei peccatori consapevoli V.

Logica: Benvenuto
Se ne deduce che anche A è contenuto nel complementare di V e quindi disgiunto da V.
Quindi l’assoluzione non è valida ed il diavolo ha ragione.

Logica: Benvenuto
bottom of page